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Gli interventi della Delegazione Toscana al Congresso Nazionale FIT CISL

Comunicati Stampa

Comunicati Stampa / Gli interventi della Delegazione Toscana al Congresso Nazionale FIT CISL
Comunicati Stampa - Gli interventi della Delegazione Toscana al Congresso Nazionale FIT CISL

13 Giugno 2017

Dal 29 maggio al 01 giugno 2017, si è celebrato l’11° Congresso della Fit/Cisl Nazionale.

Il Segretario Generale della Fit/Nazionale, Antonio Piras, nella relazione d’apertura ha toccato tutti gli aspetti delle realtà produttive ed economiche del Paese e del comparto dei trasporti e dei servizi, mettendo in evidenza come la crisi ha interessato questi settori e le conseguenze che ne sono derivate rispetto allo sviluppo delle infrastrutture e dell’occupazione.

  • Il congresso ha toccato numerosi argomenti direttamente collegati ai contratti e alle garanzie per i lavoratori tenendo al centro dell’azione della Fit alcuni principi fondamentali quali:
  • EQUITÀ, DIGNITÀ E GIUSTIZIA SOCIALE;
  • CENTRALITÀ DEL RUOLO DEL SINDACATO E DEI CORPI INTERMEDI;
  • INFRASTRUTTURE E OCCUPAZIONE;
  • PARTECIPAZIONE DEI LAVORATORI ALLE DECISIONI DELL’IMPRESA.

La nostra delegazione ha partecipato al dibattito con 4 interventi; il primo del Dirigente Sindacale Paolo Panchetti che, a nome della Fit/Toscana, ha messo in evidenza alcune questioni e rilanciato altre che erano emerse al nostro Congresso di Tirrenia del 11 e 12 aprile 2017 u.s. come:

  1. Le privatizzazioni delle aziende pubbliche in particolare l’ipotesi di privatizzare il gruppo FS (società Trenitalia segmento AV);
  2. Le problematiche rispetto alla realizzazione delle infrastrutture riferite alle competenze Stato-Regioni;
  3. La democrazia economica e la partecipazione dei lavoratori alla vita delle imprese/società;
  4. Organizzazione interna alla fit e la valorizzazione dei dipartimenti e delle aree contrattuali;
  5. Progetto della Cisl reti nata da un’idea ancora valida da riprendere insieme alle altre federazioni della Cisl per realizzare un vero progetto di aggregazione convinto e strategico (Energia, Comunicazioni e Trasporti);
  6. Formazione, Salute e Sicurezza abbinati al lavoro che cambia e alle nuove opportunità.

Inoltre sono intervenuti: il Segretario Generale Stefano Boni, Rossella Tavolaro responsabile Anas per la Toscana e per i giovani Simone Francioni che, oltre ad aver partecipato alle recenti iniziative del sindacato europeo dell’ETF a Barcellona (Spagna), ha toccato i punti della privatizzazione del gruppo FS.

Al Congresso Nazionale, hanno partecipato anche autorevoli personalità come il prof. Domenico De Masi che ha incentrato il suo intervento sul lavoro che cambia, poi si sono susseguite alcune tavole rotonde coordinate da Stefania Pinna sky tg 24. Il primo tema toccato è stato quello della “Democrazia Economica e Fondi Pensione” che ha visto la partecipazione di Autorevoli esperti del settore: Antonio Piras Segretario Generale Nazionale Fit/Cisl; Pierpaolo Baretta Sottosegretario Ministero Economia e Finanza; Luigi Ballanti Direttore Mefop; Stefano Rossi Vice Presidente Anges; Alessandro Rocchi Segretario Generale Nazionale Filt/Cgil; Claudio Tarlazzi Segretario Generale Nazionale Uilt/Uil; le conclusioni sono state affidate a Maurizio Petriccioli Segretario Confederale Cisl Nazionale.

Il secondo tema ha toccato le “privatizzazioni delle aziende pubbliche dei trasporti e servizi” dove hanno partecipato: Salvatore Pellecchia segretario Fit/Cisl Nazionale; Matteo Orfini Presidente del partito Democratico; Gianni Vittorio Armani Presidente Anas; Roberta Neri Amm. D. ENAV; Mauro Ghilardi Direttore centrale risorse umane FS spa; Bruno Rota Direttore ATAC Roma; Piers Marlow Business development director Arriva: le conclusioni sono state affidate a Giovanni Luciano Segretario Confederale Cisl Nazionale.

Ai lavori ha partecipato la nostra Segretaria Nazionale Anna Maria Furlan che ha emozionato la platea per la lucidità di analisi e di proposta rispetto all’azione sindacale, mettendo al centro dell’agire sindacale la dignità della persona, la solidarietà ed attenzione ai più deboli e indifesi, a chi perde il lavoro e si trova senza prospettive e futuro. Ha valorizzato l’azione della Cisl in quest’ultimo periodo rispetto agli accordi raggiunti sulle pensioni, agli accordi sottoscritti che hanno da una parte salvato tanti posti di lavoro e dall’altra messo in sicurezza le aziende creando nuove opportunità di sviluppo e occupazione. È stato affrontato anche il tema delle regole interne che devono essere rispettate e praticate nel rispetto reciproco e soprattutto per una Cisl trasparente sia per gli iscritti che per gli esterni.

Alla fine del congresso, il nuovo Consiglio Generale eletto, ha confermato Antonio Piras Segretario Generale e gli amici Salvatore Pellecchia, Pasquale Paniccia ed Emiliano Fiorentino quali componenti della Segreteria Fit/Nazionale. “Un ringraziamento particolare alle donne e agli uomini della Fit/Cisl Sardegna, che ci hanno ospitato per la terza volta al Congresso Nazionale in una struttura confortevole e suggestiva sia per il panorama che per l’ambiente circostante. Una sottolineatura alla delegazione toscana che è stata protagonista sia nella partecipazione ai dibattiti, sia per la presenza costante in platea nonché per il contributo dato alle commissioni.

Nel Consiglio Generale Nazionale in rappresentanza della Toscana sono stati eletti: Stefano Boni, Francesco Chiaravalli, Franco Fratini, Fabiano Casini, Angela Settembrini, Rossella Tavolaro, Marco Bardalez e Simone Francioni. Inoltre è stato confermato Massimo Malvisi, nel Consiglio generale della Fit/Cisl Nazionale.

Con questo scritto voglio ringraziare tutti i componenti della delegazione Toscana con un abbraccio personale e sincero per la presenza coesa e partecipativa che è stata dimostrata nei giorni del congresso ed anche per gli obiettivi e i risultati eccezionali raggiunti. Voglio sottolineare inoltre come la fit toscana in questi anni sia cambiata, unita e pronta a cogliere la sfida e le nuove difficoltà che ci attendono, un saluto

Il Segretario Generale Regionale – Stefano Boni


INTERVENTO DELEGAZIONE TOSCANA CONGRESSO NAZIONALE DEL 29-30-31 MAGGIO E 01 GIUGNO 2017 BAIA CHIA-CAGLIARI

La delegazione Toscana è orgogliosa di partecipare all’11° Congresso della Fit/Cisl Nazionale, e fermamente convinta che questa sia un’opportunità per rimarcare prima di tutto la centralità della famiglia e dell’individuo, insieme alla dignità del lavoro; prima di entrare nel merito delle questioni che interessano il mondo dei trasporti e dei servizi, vogliamo ringraziare tutti i delegati, uomini e donne, che nel percorso congressuale hanno partecipato e si sono impegnati a tutti i livelli, permettendo di celebrare anche questo congresso nazionale. Un particolare saluto e un ringraziamento vanno ai delegati e ai volontari della Fit/Cisl Sardegna che, per la terza volta di seguito ci danno generosamente accoglienza in questa bellissima terra.

L’intervento della Fit/Cisl Toscana vuole porre attenzione su alcune questioni tracciate nella relazione introduttiva del Segretario Generale Antonio Piras, che ha toccato tutti i punti facendo una panoramica più generale della situazione del Paese e della crisi che ancora persiste in molte realtà e settori, per scendere poi sui temi che più ci stanno a cuore, quale quello del trasporto e dei servizi, per poi arrivare agli aspetti più specifici interni e al futuro della Federazione.

Liberalizzazioni e Privatizzazioni

Il tema delle privatizzazioni è un argomento molto delicato che interagisce, con la sensibilità di tutti noi, e crea apprensione in tantissimi lavoratori; nello stesso tempo coinvolge molte più persone che, attraverso i vari messaggi dei “soloni” di turno, pensano che così i servizi miglioreranno, le tariffe diminuiranno ecc. Lo slogan per eccellenza, “aumentare la concorrenza per diminuire i prezzi delle prestazioni e/o delle tariffe” che sulla carta suona bene e sembra funzionare, se si va ad applicare indistintamente a tutti i prodotti e anche ai servizi pubblici, troppo spesso non funziona; non realizza affatto migliori condizioni per i consumatori; mentre invece, dall’altra parte, induce frustrazione, preoccupazione, incertezza in milioni di lavoratori, che vengono presi dalla paura di perdere il proprio reddito; nello stesso tempo poche persone e/o gruppi finanziari ecc. sembra si arricchiscano, aumentando le distanze e annientando la classe media che fino a quel momento è stata quella che ha dato fiato ai consumi e alla ripresa. Da segnalare i tanti fallimenti che, per salvaguardare centinaia di lavoratori attraverso gli ammortizzatori sociali, producono costi elevatissimi, che ricadono sulle casse dello stato e quindi sui cittadini. Insomma crediamo che molti modelli messi in campo non hanno funzionato, a partire da quello degli appalti in genere e dal sistema delle cooperative, che basandosi su politiche privatistiche, hanno prodotto povertà, paura, negando la credibilità di quei Governi che le hanno applicate senza controllo e senza clausola di salvaguardia a migliaia lavoratori.

Pertanto la riflessione che vogliamo lanciare a tutto il congresso della Fit e agli illustri ospiti, è quella di procedere a una analisi approfondita rispetto alle politiche privatistiche messe in campo dai vari Governi, senza una logica, ma soprattutto senza un progetto definito e credibile, e domandarsi se effettivamente i lavoratori, i cittadini, hanno guadagnato in benessere oppure sono aumentate le preoccupazioni e l’incertezza per il proprio futuro. Un esempio può essere la privatizzazione delle Poste italiane che ha comportato pesanti incertezze occupazionali e forti disagi per la popolazione.

Lasciamo ognuno alle proprie riflessioni, quello invece che vogliamo analizzare insieme a voi, riguarda il processo di privatizzazione delle FS, che l’AD, con l’appoggio del Governo, sta portando avanti ostinatamente.

Alcuni mesi fa l’AD di FS Holding ha presentato alla stampa molto orgogliosamente, un piano di sviluppo decennale da circa 94 miliardi di denari dei cittadini Italiani, propositivo solo ai fini aziendali, senza aver consultato i contribuenti, e apparentemente senza ritorni, in tempi certi, per il Paese e per lo sviluppo dello stesso. Un piano che prevede forti investimenti all’estero, come in Inghilterra, in Grecia, oppure altrove. In Italia mancano programmi di investimento sia per la manutenzione delle strade, dei ponti, oppure
semplicemente per un nuovo piano di sviluppo della rete ferroviaria che possa mettere in connessione tantissime aree del territorio che nel frattempo sono cresciute e si sono sviluppate ed hanno bisogno di infrastrutture sia ferroviarie che viarie. Siamo in Sardegna e ci sembra che l’intera rete di circa 430 km sia completamente non elettrificata e senza il doppio binario con esclusione del solo tratto Cagliari-San Gavino. Allora perché non si comincia ad investire partendo proprio da qui? Inoltre che dire della volontà dell’AD di FS di voler privatizzare le frecce e il trasporto merci con la nuova società Mercitalia Rail, mettendo a rischio di fallimento Trenitalia, per creare una miriade di nuove società, consigli di amministrazione e altre prebende senza capire a chi giova e per cosa?

Come Fit/Cisl Toscana, auspichiamo che da questo congresso parta, forte e chiaro, un messaggio contro l’AD di FS e contro il Governo, che sembra si siano arresi davanti ad alcuni poteri forti del Paese. NO alla svendita dell’ultima grande azienda pubblica, NO alla privatizzazione e allo spacchettamento delle ferrovie. Su questi temi è necessario coinvolgere l’opinione pubblica e mettere in campo ogni azione possibile per contrastare e impedire questo scempio. Il tempo è finito è necessario passare alla mobilitazione e anche ad azioni forti come lo sciopero che deve essere sistematico fintanto che il progetto di privatizzazione non venga accantonato ed annullato.

Infrastrutture

Per quanto riguarda lo sviluppo delle infrastrutture, che tutti invocano, a partire dal Governo e dalle Istituzioni Locali, in modo da ammodernare il Paese ma anche soprattutto per creare posti di lavoro, è necessario fare una legge ad hoc per superare fatto che, fintato un semplice Comune avrà il diritto di veto (tipo da questo territorio non si passa) non ci sarà nessun ammodernamento e nessun posto di lavoro. Insomma nel Paese ci sono tantissimi esempi e non possiamo più permettere che un’opera, sia essa una strada, un oleodotto, una ferrovia, piuttosto che un’autostrada che ha interesse nazionale o regionale, sia bloccata da un piccolo Comune che ne pone il veto e affossa il Paese. Intervenire prima che sia troppo tardi, il Governo batta un colpo.

Fit/Cisl, Organizzazione, Democrazia Economica e Cisl Reti

La delegazione Toscana valorizza il cambiamento e l’organizzazione che la Fit in questi anni ha portato avanti, sia nel modo di approcciarsi ai problemi sia dal punto di vista della coesione interna che ha consentito a tutta la federazione di crescere, non solo sul piano associativo ma anche su quello della credibilità esterna ed interna e sulla rapidità nelle scelte da compiere. Valorizzare gli uomini e le donne mettendo al centro il lavoro e soprattutto la dignità, combattendo la precarietà, le false partite iva, lavori sottopagati negli appalti e tutte quelle attività camuffate che producono solo incertezza e paura nella società e nel Paese.

In quest’ottica è necessario sempre più valorizzare i dipartimenti della Fit, per una maggiore coesione e condivisione delle scelte da prendere e nello stesso tempo porre attenzione alle aree contrattuali attraverso un riconoscimento reciproco; essere sempre più inclusivi e coinvolgere i lavoratori dello specifico comparto, attraverso il dialogo e la partecipazione.

Inoltre, un’attenzione particolare, come ha fatto la Fit nazionale, va rivolta ai giovani; non solo quelli in servizio che vanno sì coinvolti per far conoscere diritti, doveri e fargli conoscere come lavora il sindacato, ma è necessario intervenire anche prima che trovino un lavoro per aiutarli e indirizzarli rispetto ai loro studi e capacità. Insomma il sindacato che
diventa parte attiva attraverso uno spazio reale dove i giovani possano trovare delle risposte rispetto alle loro aspettative.

In questo contesto, dove tutto cambia in fretta rispetto alle mille cose che possiamo fare davanti ad un computer come comprare qualsiasi oggetto e/o biglietti di varia natura, il sindacato da una parte e mondo delle imprese dall’altra, devono aprire una stagione nuova dove aziende e mondo sindacale si confrontino e vengano valorizzate le relazioni sindacali inclusive. Nelle aziende dei trasporti e dei servizi, dove le innovazioni investono il mondo del lavoro, dobbiamo affermare un modello partecipativo che miri alla democrazia economica legata al futuro e alle scelte delle aziende, trovando anche nuove opportunità soprattutto per i giovani, donne e uomini. Un sindacato nuovo che, anche tramite il mondo
della scuola, fa educazione civica, come il progetto Concorso “sono stato io” rivolto al mondo del TPL. Le scuole e i ragazzi toscani sono stati premiati sia nel territorio di Siena che di Pisa. Un sindacato nuovo e attento a quello che lo circonda, capace anche di proporsi con principi sociali, etici ed educativi e con nuove idee culturali.

Un sindacato che sa analizzare anche i propri limiti, ma che non si arrende e riparte senza guardarsi indietro. Un sindacato che si appella a tutti i soggetti messi in campo perché si riprenda in concordia il progetto della Cisl Reti, ancora attuale e valido se realizzato da tutti i soggetti che hanno creato questa opportunità. Tante sono le difficoltà e i problemi che si incontrano sulla strada ma è necessario ricercare la volontà politica e strategica, senza fughe in avanti, e rimettersi al tavolo con umiltà; riprendere il cammino per la vera costituzione della Cisl Reti (Trasporti, Energia e Comunicazioni). Un’opportunità che non possiamo non considerare. Dobbiamo provarci ancora.

Questo il contributo della Toscana ai lavori del Congresso Nazionale, che deve andare avanti perché i nostri giovani tornino a sperare nel proprio futuro. E’ con questo appunto, “con più trasporto verso il futuro”, che vogliamo chiudere il nostro intervento; Che il nostro impegno sia orientato alla vera ed efficace tutela della persona nel lavoro che cambia.

Buon congresso,

VIVA LA FIT VIVA LA CISL

Baia Chia – Cagliari 30 maggio 2017

per la Segreteria Regionale – Paolo Panchetti


CAGLIARI- CHIA 30/05/2017 CONGRESSO NAZIONALE FIT/CISL (di Rossella Tavolaro)

Buongiorno a tutti sono Rossella Tavolaro Fit CISL Toscana.

Vorrei iniziare il mio intervento con una frase: “FARE INSIEME PAGA” è una frase che mi rappresenta molto e che contraddistingue il mio fare sindacato. Nella mia breve esperienza sindacale ho acquisito, infatti, la certezza che solo facendo squadra e lavorando insieme per un unico obiettivo si ottengono risultati importanti.

Se oggi sono qui lo devo alla mia segreteria della Fit CISL Toscana che ha creduto in me e mi ha fornito gli strumenti necessari di formazione per svolgere il mio ruolo nel sindacato.

Ringrazio anche la FIT CISL Nazionale grazie alla quale ho avuto la fortuna di partecipare al corso lungo giovani confederale. Un corso che mi ha permesso di crescere e che ha radicato in me la consapevolezza che fare sindacato è quello che voglio.

La Fit è sempre stata attenta ai giovani e si è posta l’obbiettivo di dare loro voce e rappresentanza. Infatti, come è stato confermato ieri nella relazione, la nostra organizzazione ha voluto dare un segnale forte creando delle opportunità per i giovani under 35 con uno spazio dedicato e di partecipazione alle scelte di politiche sindacali.

Dobbiamo cogliere al volo queste occasioni e ricambiare in termini di concretezza, partecipazione e presenza, non solo in ambito comunicativo ma soprattutto nelle attività prettamente sindacali.

Un compito difficile spetta a noi giovani, dobbiamo essere in grado di ridare il sogno ai giovani. Dico questo perché mi ha molto colpito il discorso fatto dalla nostra segretaria Anna Maria Furlan relativamente ad un’esperienza fatta da lei durante un convegno sull’alternanza scuola lavoro, dedicato ai ragazzi che sono prossimi a relazionarsi con il mondo del lavoro.

Durante il dibattito ciò che sostanzialmente è emerso è incertezza e pessimismo, nei loro occhi si leggeva la rassegnazione di una condizione di vita precaria. I loro interventi erano completamente privi del sogno di poter fare il lavoro a cui hanno sempre aspirato. Questo mi ha fatto tanto riflettere e credo fermamente che questo compito, di ridare loro la fiducia, spetti a noi come generazione che li precede. Bisogna ridare valore al lavoro che sta alla base della nostra comunità e della nostra carta costituzionale, che dà dignità ad ognuno di noi. Non si può pensare al lavoro come utopia. Serve sicuramente intraprendere delle politiche attive e avvicinare i giovani al mondo del lavoro ed al sindacato, obiettivo che la Fit Nazionale si è posta tramite il progetto/servizio IL FARO che consente di creare un canale di incontro tra domanda e offerte di lavoro nei trasporti.

Mi preme ringraziare il Coordinamento donne Fit Nazionale il particolare la responsabile Francesca Di Felice per l’ottimo lavoro svolto. Ha rafforzato il ruolo dei coordinamenti, anche a livello regionale, rendendoli organismi sempre più a supporto della contrattazione e della partecipazione attiva ai tavoli di trattativa, attenti non solo alle esigenze delle donne, ma degli iscritti in generale.

È doveroso sottolineare che sempre più donne si stanno affermando all’interno della nostra organizzazione. Nel congresso della Fit CISL Toscana 7 donne sono state elette nel consiglio generale e una è entrata a far parte della segreteria. Questo perché Stefano Boni, il mio segretario regionale, ha lavorato sempre per favorire la presenza attiva e di qualità delle donne all’interno del sindacato e non solo perché donne, ha dato e da largo spazio ai giovani per questo lo ringrazio tantissimo.

Il percorso congressuale è stato molto gratificante e ricco di soddisfazioni. Sono stata eletta responsabile della Sas aziendale dell’Anas per il compartimento della Toscana e responsabile del Coordinamento donne della CISL Toscana.

Colgo l’occasione per ringraziare il segretario Nazionale Pasquale Paniccia responsabile del dipartimento della viabilità, il coordinatore nazionale Anas Rosario Fuoco e tutti i colleghi che hanno partecipato, per il difficile e meraviglioso lavoro svolto durante la trattativa del rinnovo contrattuale 2016/2018. Un contatto tanto atteso che era bloccato da 6 anni. Un duro lavoro che ha portato a risultati eccezionali sia sul piano economico che delle tutele e del welfare. Parlando di Anas esprimo il mio disappunto per la nuova organizzazione
territoriale, l’accorpamento dei compartimenti in 8 macro aree. Progetto troppo ambizioso che è stato introdotto senza una regolamentazione creando caos e confusione nei vari uffici, già carenti di risorse visto il blocco delle assunzioni presente da molti anni.

Concordo con la proposta della Fit che Anas possa svolgere il ruolo di gestore unico nazionale della rete stradale. Ma ritengo che per fa ciò sia indispensabile un piano di assunzioni qualitativo e quantitativo adeguato alle sfide e ai bisogni che si presenteranno.

Ben venga l’integrazione di Anas con il gruppo FSI, purché Anas mantenga la sua autonomia e non si snaturino le figure professionali.

Alla Fit chiedo di continuare così, sono orgogliosa di far parte di questa grande famiglia.

Grazie a tutti e buon congresso.

Per le donne della Fit / Cisl Toscana – Rossella Tavolaro


CAGLIARI- CHIA 30/05/2017 CONGRESSO NAZIONALE FIT/CISL (di Simone Francioni)

Buonasera a tutti, sono Simone Francioni dalla FIT Toscana, ferroviere.

Solo 10 anni fa quando si parlava di gruppo fs, si aveva in mente un’azienda in perdita, con difficoltà economiche e gestionali, alla stregua di un “carrozzone”. Negli anni, grazie anche al sindacato e agli sforzi dei lavoratori, il gruppo si è rimesso in moto diventando un’azienda che fa utile, un’azienda ambita anche dai giovani che cercano lavoro. Non si può dimenticare il passaggio da doppio agente ad agente solo, dopo anni di battaglie e contrattazione; e nel 2012 l’innalzamento dalle 36 alle 38 ore settimanali a fronte di pochi euro. Questi sono solo alcuni degli sforzi fatti dai lavoratori, sacrifici che hanno portato ad un grande aumento di produttività del gruppo.

Oggi il gruppo Fs è un’azienda florida, capace di fatturare 9 miliardi di euro, producendo un utile di 800 milioni. Invece di ringraziare chi in questi anni ha dato tutto per la causa, si pensa a vendere, anzi svendere il gruppo, a smembrarlo. Si parla di una privatizzazione che non convince nessuno.

Mi sorgono subito alcune domande:

  • in confronto all’enorme debito pubblico che ha lo stato italiano, cosa rappresenta la quota che lo stato stesso incasserebbe dalla vendita?
  • che ne sarà di un Gruppo FS privatizzato? Sono entrato in ferrovia col concetto che il treno svolgeva un servizio pubblico, prestava i suoi servigi sia in occasioni remunerative che in altre “a rimessa”. Con un imprenditore che mira al semplice guadagno, che futuro avranno i servizi considerati non redditizi?
  • Si ricorrerà poi all’utilizzo delle parole “servizio pubblico” solo quando verrà dichiarato uno sciopero? (il servizio pubblico va garantito…)
  • Quanto è grande il rischio di creare una good company ed una bad company? Mi viene in mente il trasporto universale, tema di ordinari dibattiti tra Trenitalia e governo.. che fine farà?
  • Il trasporto regionale sarà demandato alle regioni in toto, se la regione paga bene, altrimenti addio treni… ci faranno piste ciclabili?
  • Chi pagherà questa privatizzazione? Qualcosa mi dice cittadini e lavoratori.

Come FIT CISL dobbiamo opporci alla privatizzazione, mettere all’angolo il governo con numeri ed esperienze che vengono da altre realtà dove la privatizzazione ha fatto danni.

Il Gruppo FS con le recenti ristrutturazioni, fatte anche sulla pelle dei lavoratori, sta riscuotendo risultati degni di nota, risultati che non possono essere tralasciati

Quindi NON svendita, ma valorizzazione dell’esperienza! Il pubblico NON è sempre sinonimo di spreco, se c’è la volontà politica di far funzionare un’azienda, questa può riuscire a trainare il paese!

Concludo con un pensiero sul piano industriale… il gruppo Fs è alla conquista dell’Europa ed oltre, investendo soldi (pubblici) oltre confine per acquisire società da oriente ad occidente. Guardando un po’ in casa nostra, possiamo vedere linee a semplice binario, linee non elettrificate, regioni con treni non proprio di ultima generazione… Non sarebbe meglio guardare meno oltre confine (con i soldi pubblici) e sistemare le cose a casa nostra!

Grazie

Per i giovani della Fit/ Cisl Toscana – Simone Francioni

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