5 Maggio 2021
“La tutela della Salute e Sicurezza in ambito lavorativo per la maternità e le misure specifiche e temporanee dettate nella fase emergenziale Covid-19”
In questo articolo cercheremo di sintetizzare le tutele previste dalla normativa vigente a tutela della maternità in ottica di salute e sicurezza in ambito lavorativo,
Rimandiamo all’infografica già pubblicata su questo sito per le informazioni relative alle misure per la genitorialità.
Per eventuali dubbi, segnalazioni o problemi sul lavoro ti consigliamo di rivolgerti al tuo RLS Fit Toscana o al Coordinamento Donne Fit Cisl Toscana.
Appena accertato lo stato di gravidanza la lavoratrice deve comunicarlo al datore di lavoro
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Il datore di lavoro una volta ricevuta la comunicazione della lavoratrice, deve verificare se sussistono le condizioni per cui la donna possa continuare a lavorare in sicurezza .
Se è necessario, deve provvedere a:
Se questo non è possibile, deve fare richiesta agli Enti competenti di interdizione anticipata dal lavoro.
Le misure messe in atto valgono per tutto il periodo di gravidanza in cui si lavora e in alcuni casi fino a 7 mesi di età del bambino (come da normativa o per valutazione specifica).
Per approfondire: Cinzia Frascheri, “Salute e Sicurezza sul lavoro in ottica di genere”, edizioni lavoro 2009, pag. 28.
Misure specifiche e temporanee dettate nella fase emergenziale Covid-19
Di seguito riportiamo i principali riferimenti:
Iniziamo quindi dalla base :
D.lgs 81/08 art. 28 oggetto della valutazione dei rischi
……tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro correlato ..e quelli riguardanti le lavoratrici in stato di gravidanza, secondo quanto previsto dal decreto legislativo 26 marzo 2001, n.151, nonché quelli connessi alla specifica tipologia contrattuale attraverso cui viene resa la prestazione di lavoro.
OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO:
In collaborazione con il medico competente, il responsabile del servizio di prevenzione e protezine(RSPP) consultato il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS), il datore di lavoro deve:
a) modifica delle condizioni di lavoro e/o dell’orario di lavoro
b) spostamento delle lavoratrici ad altra mansione non a rischio, ove non possibile, deve fare richiesta agli enti competenti (Ispettorato Territoriale del Lavoro) di interdizione
anticipata dal lavoro (ITL)
LAVORI VIETATI IN GRAVIDANZA E FINO A 7 MESI DI ETA’ DEL BAMBINO
Art.7 Dlgs 151/2001
Ad esempio: lavori su scale e impalcature, manovalanza pesante, stazioni in piedi per più del 50% della durata del turno o con posizione affaticante, se sottoposti a vibrazioni, a bordo di mezzi di trasporto , esposizione a radiazioni ionizzanti, assistenza e cura ad infermi ed infettivi, lavori agricoli con uso di sostanze tossiche.
La lavoratrice è spostata ad altre mansioni anche nei casi in cui i servizi ispettivi del Ministero del lavoro, d’ufficio o su istanza della lavoratrice, accertino che le condizioni di lavoro o ambientali sono pregiudizievoli alla salute della donna.
FATTORI DI RISCHIO:
Valutare i rischi di esposizione ad agenti fisici, chimici o biologici, processi o condizioni di lavoro(art.11 Dlgs 151/2001).
Rischio lavorativo, Agente di esposizione, Lavorazione e/o mansione, possibili effetti sulla funzione riproduttiva, possibili effetti sulla prole
LAVORO NOTTURNO DALLE 24:00 ALLE 6:00
Vietato alla donna in gravidanza e fino al compimento di un anno di età del bambino (art.53 TU)
Non sono obbligati a prestare notturno:
GRAVIDANZA A RISCHIO
ASTENSIONE OBBLIGATORIA
Nei casi di gravi complicanze della gestazione o persistenti forme morbose che si presume possano essere aggravate dallo stato di gravidanza (indipendentemente dal lavoro/mansioni svolta) è la lavoratrice stessa ad inoltrare apposita domanda di interdizione all’ASL, in questo caso dovrà allegare il certificato medico di gravidanza da cui emergono le sue condizioni di salute
GRAVIDANZA
CONTROLLI E VISITE MEDICHE
Durante la gravidanza la lavoratrice ha diritto a permessi retribuiti per effettuare esami prenatali, accertamenti clinici ovvero visite mediche specialistiche, nel caso in cui questi vengano eseguiti durante l’orario di lavoro. Per la fruizione di tali permessi la lavoratrice è tenuta a presentare al datore di lavoro apposita documentazione attestante la data e l’orario di effettuazione degli esami stessi (art.14 TU).
Per approfondire :
INAIL – https://www.inail.it/cs/internet/comunicazione/pubblicazioni/catalogo-generale/salute-e-sicurezza-sul-lavoro-una-questione-anche-di-genere.html (volumi 1,2,3,4)
MINISTERO DELLA SALUTE – http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioNotizieNuovoCoronavirus.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=4376
Cinzia Frascheri, “Salute e Sicurezza sul lavoro in ottica di genere”, edizioni lavoro 2009, pag. 28.
Fonti: oltre a quelle su elencate, slide progetto “ALL” 2021 , Adattare il lavoro ai lavoratori, Progetto finanziato da INAIL