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TAV bloccata? No, riparte tutto fra sei mesi!!!

Comunicati Stampa

Comunicati Stampa / TAV bloccata? No, riparte tutto fra sei mesi!!!
Comunicati Stampa - TAV bloccata? No, riparte tutto fra sei mesi!!!

3 Agosto 2022

COMUNICATO STAMPA

Dopo decenni di attesa, 800 milioni spesi per la realizzazione del “camerone” della futura stazione Foster e continui rinvii con cadenza semestrale, apprendiamo dalla stampa dell’ennesimo rinvio, da parte di RFI, nell’inizio dei lavori del sotto attraversamento in AV di Firenze.

La lunga cronistoria degli ultimi due anni, ci racconta di lavori che dovevano ripartire nel gennaio 2021, di un incontro del maggio dello scorso anno fra il governatore Giani, l’Assessore Baccelli e l’AD di RFI, Vera Fiorani, dove fu annunciato settembre 2021 come data certa della ripartenza, poi slittata a gennaio 2022.

“Settembre 2022 sarà la data certa”, questa l’assicurazione che alla presenza del Ministro Giovannini, venne data dall’AD di Gruppo Luigi Ferraris al presidente Giani e al Sindaco Nardella.

E pensare che il 2022 sembrava essere l’anno buono della ripartenza, del definitivo svincolo dell’opera.  Tante, e decise le prese di posizione e le esternalizzazioni a mezzo stampa e pubbliche degli uomini delle Istituzioni toscane; il sindaco Nardella lo scorso 30 giugno alla festa provinciale di Italia Viva affermava, “se il sotto attraversamento in AV a Firenze non parte nei tempi previsti, mi recherò personalmente a Roma a chiedere la testa dei vertici delle FS”, nonché il presidente Giani che in questi giorni dichiara di mettersi sui binari e di chiedere i danni a Ferrovie dello Stato.

Sono di ieri 2 agosto le notizie circolate sui social di un incontro fra il Presidente Giani, il Sindaco Nardella e un non meglio definito vertice di RFI sulla TAV fiorentina. Entro il 10 agosto sarà pubblicato il nuovo bando di gara, sperando di consegnare i lavori alla ditta aggiudicatrice dell’opera entro il corrente anno. Questo è quanto emerso nell’incontro con i vertici di RFI, dirigenti non dimissionari e saldamente in sella, e a cui nessuno sembra aver chiesto i danni nonostante i proclami fatti. Risultato, ulteriori, per ora, sei mesi di stop della TAV fiorentina, ne riparleremo in primavera del prossimo anno, 2023. L’oblio profondo dell’opera è sempre più vicino.

Insomma, ormai è chiaro, stiamo certificando l’inconcludenza delle nostre istituzioni e della politica toscana, il progressivo abbandono e il disinteresse del Gruppo FSI verso la nostra regione. Disinteresse che la FIT CISL riscontra da molti anni e che, da sempre, denuncia alla politica toscana, specialmente sul piano infrastrutturale regionale, ma non solo. Infatti, è di questo periodo l’ennesimo scippo che si aggiunge a una storia lunga anni di sottrazioni di lavoro pregiato, che viene perpetrato da FSI a danno del nostro territorio. L’ultima importante struttura nazionale, Direzione Tecnica di Trenitalia, nata a Firenze quando la nostra città era la capitale mondiale del treno, e sempre qui rimasta da un secolo, viene ora ridotta e spostata nella sua titolarità su Roma, mettendo a rischio la sopravvivenza anche dell’Officina di Manutenzione Ciclica di Firenze Osmannoro. E la lista negli anni sarebbe lunghissima: dalla Direzione Acquisti andata a Napoli, alla Sala Controllo dei treni in AV andata a Bologna, gli impianti passeggeri di lunga percorrenza di Firenze e Pisa passati rispettivamente sotto Roma e Genova e prosciugati nel tempo di risorse e personale fino alle assunzioni, necessarie per il trasporto pendolari che stentano ad arrivare. Questa è solo una parte dell’elenco, la punta dell’iceberg, ma che rende bene l’idea della situazione ferroviaria della Toscana.

La FIT CISL ha sempre denunciato questo stato di cose, alle istituzioni e alla cittadinanza a mezzo stampa, ha organizzato i lavoratori a difesa del lavoro attuale e futuro e dell’occupazione dei nostri giovani dando vita ad iniziative e convegni pubblici su queste tematiche. Il Segretario Franco Fratini,Abbiamo fatto e continueremo a fare tutto quello che sindacalmente è fattibile, ma è indubbio che la vera partita su questi temi la giocano le nostre Istituzioni e la politica del territorio. Sono loro che hanno il pieno mandato dai cittadini dalla Toscana a rappresentarli; allora, che lo facciano e lo facciano al meglio, in questo avranno sempre il nostro aiuto e il nostro sostegno”.

Crediamo che sia arrivato il momento di approcciare i vertici di FSI in altro modo. Gli accordi vanno rispettati e gli impegni mantenuti, la Toscana non può essere penalizzata in alcun modo dal gruppo Ferrovie. La nostra regione ha stipulato e paga il Contratto di Servizio a Trenitalia per il Trasporto Regionale, 300 milioni di Euro l’anno, una cifra rilevante, e comunque, fosse solo anche per questo, la Toscana merita più rispetto di quello che attualmente FSI gli riserva.

Firenze, 3 agosto 2022

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